Un Leone, e un Orso avendo ucciso insieme un Capriolo, combattevano poi tra loro; e si avevano dato tante buste, che per troppo combattere si erano stracciati, e giacevano distesi in terra. Una Volpe passando di là, quando gli vide giacer distesi, ed esser il Capriolo fra essi, entrando fa loro, glielo rubò, e fuggì con esso. Ciò essi vedevano, ma non la potendo seguitare dissero: Noi ci siamo affannati per la Volpe. »
Un Cane, ed un Gallo fecero insieme un viaggio. Venendo la notte, il Gallo salì sopra un albero per dormire, e ‘l Cane si addormentò sotto l’albero, che era scavato. Quando la notte cantando il Gallo, come è suo costume, la Volpe l’udì, corsegli innanzi e stando di sotto lo pregava, che venisse a basso perchè lo voleva abbracciar pel suo bel cantare. Il Gallo le rispose; che destasse il guardiano, che dormiva a piedi dell’albero. »
Due Rane pascevano in un pantano, il quale di Estate si seccò, ed esse lasciando quello ne trovarono un altro, da poi si abbatterono in un Pozzo, e veduto, che l’ebbero, l’una disse all’altra Discendiamo in questo pozzo: e quella rispose: se noi entreremo in esso, e si secchi l’acqua, come n’usciremo? Sentenza della favola Questa favola significa, che le cose non si devono fare inconsideratamente. n. 034, p. 119 »
Un pover’uomo era infermo di sorte, ch’era diffidato da’ Medici, e fece voto agli Dei, se gli rendevan la sanità, di dargli cento buoi in sacrifizio. Sentendo questo sua moglie disse: Se tu guarisci, dove sono questi buoi? ed esso rispose. Pensi tu, che se io mi levo di qui, gli Dei mi domandino questo? Sentenza della favola Questa favola significa, che molti uomini facilmente promettono, quel che con effetto non possono dare. »
Un Calvo portava i capelli posticci, e andando a cavallo, il vento gli levò i cappelli di testa, perilchè mosse a riso tutti quelli ch’erano ivi presenti, ed egli ridendo ancora disse: Non vi meravigliate se mi sono cascati i cappelli, che non erano miei, perchè mi sono cascati ancora quelli, che erano miei proprj. Sentenza della favola Questa favola c’insegna, che non ci dobbiamo attristare quando perdiamo le ricchezze, che noi abbiamo avute dalla natura, che non possono star di continuo con noi. »
Avendo un Vecchio un suo figliuolo, d’animo generoso, che si dilettava di caccia, si sognò, ch’era ammazzato da un Leone, e temendo egli, che questo sogno non avesse a sortir ad effetto, edificò una Casa bellissima e ivi menando il figluolo, tenevalo in buona custodia, e per maggior dilettazione aveva dipinto in essa casa ogni sorte di animali, fra quelli aveva dipinto ancora un Leone, ed il giovane guardando questi tuttavia s’affliggeva più, onde una volta stando appresso al Leone dipinto disse: O fiera crudele per tua causa, e per il sogno di mio Padre, io son guardato in questa casa come in una prigione: e dicendo queste parole, diede della mano nella parete per cacciare l’occhio al Leone, e la percosse in un chiodo, che ivi stava ascoso, e si fece una gran ferita per la quale gli venne una grave febbre ed in breve si morì, e così il Leone ammazzò il giovane, e niente li giovò l’astuzia del Padre. »
Un fanciullo rubò nella scuola ad un suo compagno una carta d’alfabeto, e portolla a sua Madre; di che non castigandolo ella, esso ogni giorno rubava più, e sempre fece maggiori furti, ed al’ultimo dalla Corte trovato in furto fu menato alle forche. La Madre il seguitava piangendo: egli pregò gli sbirri, che di grazie lo lasciassero parlare all’orecchio della Madre: Dandogli essi licenza mordè della Madre sua l’orecchio, e glielo troncò. »
Andando un Pellegrino in un lungo viaggio, fece voto se trovava per istrada alcuna cosa darne la metà a Giove: Trovando un canestro di datteri, e mandorle pieno, tutti i datteri, e mandorle, si mangiò, e le scorze presentò ad un Altare di Giove, dicendo: O Giove ecco quello, che ti ho promesso, e dò a te le scorze, ed a me le midolle di quel che ho trovato. »
Un Uccellatore aveva messo le reti agli uccelli, e vedendolo un Merlo di lontano gli domandò, che cosa facesse, ed esso rispose volere edificare una Città, e partitosi s’ascose. Allora il Merlo andò all’esca, ch’era vicina alla rete, e fu preso, e subito corse l’Uccellatore, a cui il Merlo disse: O uomo se tu edifichi una Città di tal sorte, pochi abitatori ci troverai. Sentenza della favola Questa favola dimostra, che le cose pubbliche e private si distruggono quando i Principi esercitano la crudeltà. »
Stava in Piazza un Indovinatore a parlare, quando uno gli disse, che la porta della sua Casa era stata rotta, e ciò ch’era in casa stato tolto. Per questa nuova l’Indovinatore piangeva correndo a casa. Essendo incontrato da uno, gli disse, Tu che vai indivinando le cose altrui, perchè non hai saputo indovinar le tue. Sentenza della favola Questa favola appartiene a quelli, che non sanno governare le cose loro, e vogliono aver cura di quella, che non importano ad essi »